IL CUORE DEL RICONOSCIMENTO (Pratyabhijñâhrdayam)
di Ksemaraja, discepolo di Abhinavagupta, (X secolo)
1
La coscienza assoluta tramite il suo movimento libero e spontaneo manifesta,
mantiene e riassorbe l'universo.
2
La coscienza ha il potere di dispiegare la realtà di fronte al suo stesso
specchio.
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La molteplicità illusoria dell'universo appare attraverso la relazione
del soggetto e dell'oggetto.
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Il praticante la cui coscienza è contratta percepisce l'universo nella
sua forma contratta.
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La coscienza assoluta diviene coscienza individuale a causa di questa stessa
contrazione provocata dagli oggetti della coscienza.
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La coscienza individuale è la coscienza assoluta.
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Ma quando la coscienza appare duale e quando questa dualità è
coperta dal velo dell'illusione, la coscienza si frantuma ancora e prende la
forma dei trentacinque tattva.
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Così tutte le teorie filosofiche appaiono come dei ruoli messi in scena
dalla coscienza assoluta.
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Quando la conoscenza, il desiderio, lo spazio, il tempo e il potere di realizzazione
sono limitati dalla coscienza individuale, la shakti é limitata.
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Ma anche nella sua condizione oscurata, il sé limitato é di natura
assoluta.
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Il Sé manifesta, assapora, spazializza, feconda e dissolve tutti gli
ostacoli. É la visione degli yogi e delle yogini.
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Trasmigrare é essere nell'illusione della separazione e non riconoscere
la visione dei Siddha.
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Aprendosi a questa conoscenza, il Sé limitato diventa il Sé assoluto.
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Il fuoco della conoscenza suprema brucia. Consuma ogni conoscenza frammentaria
e ogni oggetto.
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Questo potere del riconoscimento della natura reale dell'Universo si estende
ad ogni cosa.
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Raggiungere la felicità é realizzare che la conoscenza assoluta
é la nostra vera natura.
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Aprire il centro del cuore é la felicità dello spirito.
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Lo yoga si pratica attraverso la concentrazione sul cuore, il ritorno delle
forme mentali e delle percezioni allo spazio, la percezione continua della spazialità
che é celata sotto le forme mentali e le percezioni, il fremito costante
della Kundalini, il Samadhi nella Realtà, il continuo ritorno all'informulato
attraverso il respiro e i mantra, la circolazione del respiro tra i cuori.
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Così il Samadhi si stabilisce in modo permanente grazie alla fusione
dell'esperienza interiore e della Realtà.
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Ci si stabilisce allora nel Sé supremo, essenza della Coscienza, autonomia
e felicità.
La realtà intera emana e si riassorbe nel Sé assoluto. La natura
di Shiva é realizzata.
© Daniel Odier e Editions du Relié, (in corso di pubblicazione).